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Dizion. 5° Ed. .
BUCCIA
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pag.301
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BUCCIA. Definiz: | Sost. femm. La parte esteriore delle frutta, dei legumi, agrumi e simili, che gli avvolge intorno a guisa di pelle. − | Esempio: | Cellin. Vit. 37: Buttava dentro, in mentre che era a mensa, ossicina di carne e bucce di diverse frutte. | Esempio: | Allor. A. Cap. 339: Tra foglie, barbe, spicchi, bucce e veli D'una cipolla trovereste il tutto. | Esempio: | Allegr. Rim. Lett. 117: Fu non so dove o quando una bertuccia.... esposta a' ragazzi legata In un cortil rosicchiando una buccia. | Esempio: | Magal. Sagg. nat. esp. 263: Quell'alito.... che sfuma nel tagliar la buccia d'un cedrato acerbo, o che dalla stessa buccia premuta sprizzar minutamente si vede. | Esempio: | E Magal. Sagg. nat. esp. 268: Rompono [le galline] in minutissime schegge i noccioli delle ulive.... ed i pistacchi fatti loro ingoiare con la buccia. |
Definiz: | § I. S'usa anche per la Scorza delle piante, e specialmente delle più giovani. − | Esempio: | Ricett. Fior. 4: La pianta ha di fuori una coperta atta a spiccarsi, chiamata scorza e buccia. | Esempio: | Bart. C. Archit. Albert. 42: Gli alberi così tagliati.... si debbino mondare, perchè facilmente, mentre stanno coperti dalla scorza, si guastano sotto la buccia. | Esempio: | Dav. Colt. 505: Non levar alla marza la buccia dal lato di fuori, ma falla combaciare di qua e di là. | Esempio: | Bart. D. Ghiacc. 224: Scorticando un ramo, la buccia che se ne trae porta seco le foglie. |
Definiz: | § II. Buccia dicesi anche Quella specie di pellicola che hanno sotto al guscio alcuni frutti, come noci, mandorle, castagne, pinocchi e simili. |
Definiz: | § III. E per il Boccio dentro a cui son chiusi alcuni fiori, come per esempio la rosa. − | Esempio: | Ar. Orl. fur. 10, 11: La damigella non passava ancora Quattordici anni, ed era bella e fresca Come rosa che spunti allora allora Fuor de la buccia e col sol nuovo cresca. | Esempio: | Guar. Past. fid. 2, 4: Una fanciulla Tenera e semplicetta, che pur ora Spunta fuor de la buccia (qui figuratam.). |
Definiz: | § IV. Buccia per similit. dicesi anche La pelle degli animali. − | Esempio: | Dant. Purg. 23: Non credo che così a buccia strema Erisiton si fusse fatto secco Per digiunar. |
Esempio: | Bocc. Laber. 67: Col vetro sottigliando le gote e del collo assottigliando la buccia. |
Esempio: | E Bocc. Laber. 87: Quella buccia vota che gli pende [al bue] dal petto al mento. | Esempio: | S. Greg. Omel. 3, 10: Ebbe [Lazzaro] la fedita nella buccia della carne. Certamente nella rottura di essa buccia si trae il veleno dallo interiore. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 20, 120: Avea la donna (se la crespa buccia Può darne indicio) più de la Sibilla. |
Definiz: | § V. E per Membrana o Cartilagine. − | Esempio: | Car. Eneid. 12, 1381: Due le pesti sono Che son Dire chiamate,.... Figlie a la notte e di Cocito alunne, Che d'aspi han parimente irte le chiome, E di ventose bucce i dorsi alati. |
Definiz: | § VI. Buccia trovasi anche detto per la Parte esterna o la Superfice di checchessia. − |
Esempio: | Dant. Inf. 19: Qual suole il fiammeggiar delle cose unte Muoversi pur su per l'estrema buccia. |
Definiz: | § VII. E figuratam. − | Esempio: | Savonar. Pred. 20: Voi non avete che la buccia del Governo; non ci avete perfezione alcuna. |
Definiz: | § VIII. Buccia dicono i Pittori e i Verniciatori per quella Crosta che si forma sopra i Colori e Tinte a olio quando restano alcun tempo senza essere agitate. − | Esempio: | Borgh. R. Rip. 176: L'altro mordente si farà prendendo delle bucce secche di più colori a olio, mettendole in pentola vetriata con olio di noce. |
Definiz: | § IX. A buccia, posto avverbialmente col verbo Annestare a buccia, indica Un certo particolar modo di far nesti. − | Esempio: | Tedald. Agric. 30: Puossi ancora il pero ed il melo annestare a buccia come l'ulivo, e fanno prove mirabili. | Esempio: | E Tedald. Agric. appr.: Questo modo di annestare è molto sicuro, che a buccia s'intende non fendere il legname, ma mettere la marza auzzata come una cannella da botte da un lato solo tra la buccia e il legno. |
Esempio: | Dav. Colt. 504: Annestansi i frutti in molti modi: a marza, a scudicciuolo, a buccia, a bucciuolo. |
Definiz: | § X. Buccia buccia, posto avverbialm., vale In pelle in pelle, Superficialmente, Leggermente. − | Esempio: | Lipp. Malm. 3, 27: L'armata avea tra gli altri un cappellano Dottor, ma il suo saper fu buccia buccia. | Esempio: | Fag. Rim. 3, 208: Di lei dunque vorrei dir qualcosuccia, E se non tutte almeno le sue lodi Toccherò solamente buccia buccia. | Esempio: | Nell. Iac. Suocer. 3, 23: Una zittella tenuta ristretta come lei, se s'innamora, non s'innamora buccia buccia come le svagolate. |
Definiz: | § XI. Esser di una buccia, Esser dell'istessa buccia, Esser di un pelo e di una buccia, sono modi significanti Esser della stessa qualità e natura non buona. − |
Esempio: | Pulc. L. Morg. 18, 122: Non domandar quel ch'io so far d'un dado,.... Che tutti siam d'un pelo e d'una buccia. | Esempio: | Med. L. Beon. 3, 120: Chi è costui che par ebbro?..... Ed egli a me: gli è pur di quella buccia. | Esempio: | Machiav. Comm. 203: Tutti sono d'una buccia, e ne restereste ingannata. |
Esempio: | Firenz. Pros. 1, 173: Come se io non avessi mille volte udito dire che son tutti d'una buccia. | Esempio: | Varch. Suoc. 2, 2: Tutte [le donne] sono d'un pelo e d'una buccia. | Esempio: | Fag. Comm. 1, 207: Ma il signore Orazio non credo sia di quella buccia. |
Definiz: | § XII. Non sapere buccia di una cosa o Non intendere buccia di una cosa, vale Non saperne, Non intenderne nulla; che più comunemente dicesi Non saperne buccicata. − | Esempio: | Saccent. Rim. 2, 39: S'egli è latino, non intendo buccia. |
Definiz: | § XIII. Rider fra buccia e buccia, vale Ridere a fior di labbra. |
Definiz: | § XIV. Rivedere le buccie, vale Esaminare rigorosamente quello che alcuno fa o dice, a fine di censurarlo o riprenderlo. − | Esempio: | Fag. Rim. 1, 271: Ve ne son anche che a' Predicatori Riveggono le bucce. | Esempio: | E Fag. Rim. 3, 40: Chi salta fuori pettoruto e franco, E rivede le buccie all'Aldighieri. | Esempio: | Not. Malm. 1, 353: Gli rivegga il pelo o le bucce; gli faccia l'aristarco, o il soprassindaco. |
Esempio: | Panant. Poet. Teatr. 88: Se fo figura, o delle figurucce, Niun dee venirmi a riveder le bucce. |
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